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Terme di elagabalo

Terme di Elagabalo

Nella Historia Augusta si racconta che l'Imperatore Elagabalo fece costruire nei pressi del vasto tempio che dedicò al Dio Astro un lavacrum publicum così quando nel secolo scorso mentre scavi archeologici nelle sostruzioni a meridione del Palatino si ritrovarono le vestigia di un balneum venne denominato Terme di Elagabalo anche se in realtà quell'edificio era successivo di quasi due secoli al regno di Antonino Bassiano. [ 1]
Come in tutta quell'area del Palatino contigua al Tempio di Giove Statore, esistono testimonianze di costruzioni appartenenti ad epoche diverse, dall'età monarchica alla julio-claudia, a quella adrianea sino alla severiana e poi la fase tardo-antica a cui si riferiscono le vestigia più facilmente individuabili. Durante scavi eseguiti a partir dalla fine del secolo scorso è stato portato alla luce un complesso che risale al III sec. d.C. e si sviluppa tra la Summa Via Sacra ed il Tempio di Venere e Roma a Nord e le sostruzioni del Palatino a Sud; vi sono stati scavati più di 20 ambienti che si aprivano intorno ad un cortile a pianta rettangolare; nel IV era cambiarono le destinazioni di quegli spazi ed il cortile venne occupato

Archeologia e storia del sito alle pendici nord orientali del Palatino noto nella letteratura archeologica con il nome di Terme di Elagabalo. Si tratta in realtà di un edificio di età severiana, una sezione del quale nel IV secolo sarà riadattata per accogliere un balneum. La storia del sito, come hanno potuto dimostrare le indagini archeologiche, è parecchio lunga e complessa (dall&#;età del Metallo all&#;età moderna), con strutture monumentali di grande rilievo.

L&#;area delle &#;Terme di Elagabalo&#;: tre millenni di storia alle pendici del Palatino / SAGUI&#; SERAFIN, Lucia. - STAMPA. - (In corso di stampa), pp.

L'area delle "Terme di Elagabalo": tre millenni di storia alle pendici del Palatino

SAGUI' SERAFIN, Lucia
In lezione di stampa

Abstract

Archeologia e storia del sito alle pendici nord orientali del Palatino noto nella letteratura archeologica con il nome di Terme di Elagabalo. Si tratta in realtà di un edificio di età severiana, una porzione del quale nel IV secolo sarà riadattata per accogliere un balneum. La storia del sito, come hanno potuto dimostrare le indagini archeologiche, è parecchio lunga e complessa (dall'età del Metallo all'età moderna), con strutture monumen

scheda

Regio X, "Terme di Elagabalo" (area), domus, cementizio

Roma ( RM)

edificio residenziale/domus

Domus tardorepubblicana individuata nell&#;area del complesso tardoimperiale noto con il appellativo di "Terme di Elagabalo", sulle pendici nord orientali del Palatino (v. scheda), settore che &#; prima delle trasformazioni di epoca imperiale &#; aveva una connotazione di temperamento prevalentemente residenziale. Dell&#;impianto originario della domus (prima metà del I sec. a.C.), alla quale appartengono due ambienti adiacenti decorati con pavimenti musivi, non è possibile ricostruire la planimetria, a motivo della frammentarietà dei rinvenimenti. Le indagini stratigrafiche hanno comunque permesso di stabilire che l&#;edificio venne integralmente riedificato secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la metà dello stesso secolo: l&#;assetto planimetrico di questa qui seconda fase costruttiva, meglio definito, consta di un viso con tabernae rivolte verso la conca del Foro e di una porzione residenziale vera e propria, che si sviluppa sul retro di quelle. Il complesso subì successivamente vari restauri, sottile all&#;incendio neroniano del 64, che determinò la definitiva rovinamento della domus e i

I reperti scultorei alle "Terme di Elagabalo". Il ritrovamento - Il restauro - L'edizione

Autore: Massimiliano Papini
Anno edizione:
Isbn:
Materie:Archeologia
Formato:21x29,7
Pagine:

Sommario:

Presentazione (G. Piras)

PARTE I. LO SCAVO DELLE “TERME DI ELAGABALO”
I I contesti e le stratigrafie (C. Panella)
Tavole a colori

PARTE II. RICOMPOSIZIONE, RESTAURO, ANALISI
II La ricomposizione dei frammenti (S. Carraro, M. Fano)
II Le analisi dei marmi: un gruppo disomogeneo (M. Brilli)
II Prolusione al restauro (G. Bandini)
II Impostazione metodologica dell’intervento di restauro (B. Di Odoardo)
II Schede di restauro (S. Carraro, B. Di Odoardo, D. Papetti, L. Ruggeri)
II Intervento di rimontaggio: aspetti tecnici (A. Casagrande)

PARTE III. LO STUDIO DEI REPERTI
III.1 Dal intervallo augusteo all’età severiana (M. Papini) 
III Appendice: i reperti dagli scavi del febbraio-giugno (il rapporto Pellegrini)

PARTE IV. CONCLUSIONI
IV I materiali del e le funzioni dei nuovi reperti (M. Papini)
Bibliografia