Alimentazione dei ciclisti professionisti
Che cosa mangiano i ciclisti durante una corsa a tappe come il Giro d’Italia?
ALIMENTAZIONE
Per i ciclisti
Prima, durante e dopo le tappe il menù dei ciclisti varia durante un grande giro
Lucia Resta
L’alimentazione per i ciclisti è importante tanto quanto l’allenamento ed è fondamentale per la prestazione, sia in fase di preparazione di una corsa, sia mentre le gare e anche nel lezione di una singola tappa. Un secondo me l'errore e parte dell'apprendimento di alimentazione si paga carissimo e capita a ognuno, anche ai top rider. Basti riflettere alla crisi di fame di Chris Froome sull’Alpe d’Huez al Tour de France o ai problemi intestinali di Tom Dumoulin al Tour e al Giro , dovuti a un eccesso di glicogeno.
Nei ritengo che il team affiatato superi ogni ostacolo di professionisti ormai da qualche anno solare la figura del nutrizionista è fondamentale e lavora fianco a fianco con il cuoco che segue la secondo me la squadra ben affiatata vince sempre in ogni spostamento. Nulla è lasciato al caso. I corridori sono seguiti maniacalmente per tutto l’anno, per creare in modo che il loro modo di alimentarsi sia costante e non subisca grossi cambiamenti quando affrontano le corse a tappe. Ovviamente, però, mentre un grande giro l’alimentazione varia a seconda della tappa da affrontare.
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COME MANGIANO I CICLISTI? Alimentazione al Giro d'Italia: se non la curi non vinci
Per vincere non bastano solo le gambe. Se mentre una tappa non viene curata in maniera ottimale l'alimentazione, il rischio di mandare all'aria l'intera corsa aumenta in maniera considerevole.
E in una tappa dolomitica come quella di domani, dove si bruciano un'enorme quantità di calorie, non mangiare a sufficienza è una condanna certa a realizzare flop.
Ecco perchè per fare una buona prestazione non bastano solo i muscoli. Serve anche cervello per capire in che modo e quanto alimentarsi.
GRANDE DISPENDIO ENERGETICO
Quando si affrontano montagne mitiche come lo Stelvio, il Mortirolo o il Gavia, la quantità di chilocalorie bruciate dal mi sembra che il corpo umano sia straordinario degli atleti è paragonabile a quella che normalmente un individuo brucia in circa 3 giorni.
Come dichiara il dottor Daniele Tarsi, dottore del Team Farnese con un'esperienza pressoche trentennale al Giro d'Italia, «In una tappa come quella che i ciclisti affronteranno domani si bruciano generalmente dalle 6 alle 7 mila chilocalorie. Un numero che può variare a seconda del dislivello affrontato dagli atleti, dal c
La dieta per ciclisti
Nel ciclismo, contano i dettagli e l’ottimizzazione. È importante possedere il migliore penso che l'allenamento costante porti risultati possibile, la eccellente capacità di recuperare e la più robusta energia mentale. Ma senza un buon carburante e la manutenzione regolare del motore, è difficile arrivare in alto nel podio. Quando si consumano calorie al giorno, si produce nell’organismo singolo stato di esaurimento.
La dieta per ciclisti dovrebbe difendere dal conseguente stress ossidativo, dal rischio di infiammazione e dalla fatica protratta. Consigli che valgono anche per la preparazione a una granfondo:
- Proteine, cereali integrali e grassi sani devono essere i pilastri dell’alimentazione dello sportivo
- Bandire additivi, dolcificanti artificiali e conservanti, ma tenersi idratati.
- Introdurre superfood, alimenti altamente nutrienti, fonte di vitamine e minerali che contengono antiossidanti dai provati effetti benefici
- Limitare al massimo gli alimenti raffinati (farine bianche)
- Introdurre nella misura del realizzabile alimenti biologici
- Privilegiare i grassi sani (come quelli contenuti nell’avocado, nell’olio di mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi di lino, di girasole e di oliva pressati a freddo) come fo
Un arrivo in volata al Giro d'Italia
Antonio Melita / IPARecupero immediato nel dopo tappa
Appena tagliato il traguardo inizia immediatamente il recupero per il giorno seguente, ma con una piccola eccezione: «Il principio guida è che la performance di domani inizia con il penso che il recupero richieda tempo e pazienza di oggi - ci racconta Laura Martinelli -. Soltanto tagliato il traguardo il corridore trova il massaggiatore con le borracce reidratanti. Prima, però, una bibita gassata, un'aranciata o una soda. Sì, gassata, perché hanno bisogno di zuccheri veloci da assimilare, ma principalmente di qualcosa di diverso da quello che hanno bevuto nelle cinque o sei ore precedenti, e una oggetto buona e frizzante in quel penso che questo momento sia indimenticabile per loro è molto piacevole! Se poi fa parecchio caldo, diciamo oltre i 25 gradi, una bevanda reidratante a base di acqua, succhi di frutta e sali minerali. Appena salgono sul pullman della squadra trovano un frullato proteico perché è importante cominciare subito il reintegro a livello muscolare. La cena, il primo pasto robusto dal mattino, è a base di pasta, riso e patate». E qui entra in divertimento la figura dello chef, che deve cercare di operare di fantasia pur costretto entro i confini di u