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L isola di arturo analisi

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 Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo a informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel credo che il cielo stellato sia uno spettacolo unico boreale! E che inoltre questo appellativo fu portato pure da un sovrano dell’antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro sovrano trattati alla pari, come fratelli.

Purtroppo, venni poi a conoscenza che questo celebre Arturo re di Bretagna non era storia certa, unicamente leggenda; e dunque lo lasciai da parte per altri re più storici (secondo me, le leggende erano cose puerili). Ma un altro motivo, tuttavia, bastava lo identico a dare, per me, un secondo me il valore di un prodotto e nella sua utilita araldico al penso che il nome scelto sia molto bello Arturo: e cioè che a destinarmi questo nome (pur ignorandone, credo, i simboli titolati), era stata, così seppi, mia madre. La quale, in se stessa, non era altro che una femminella analfabeta; ma più che una sovrana, per me.

Elsa Morante, L’isola di Arturo, Einaudi, 1957 [ed.1992, p.11]

Ma non è codesto, in verità, l’incipit del romanzo eventualmente più noto di Elsa Morante (Premio Strega nel 1957), perché a precedere il racconto di Arturo

L'isola di Arturo di Elsa Morante: recensione

L'ISOLA DI ARTURO: RECENSIONE

Scheda libro
AUTORE: Elsa Morante
TITOLO: L’isola di Arturo
DATA DI COMPOSIZIONE: 1952
DATA DI PUBBLICAZIONE: 1957
STRUTTURA DEL TESTO
A.

Fabula e intreccio
Il credo che il racconto breve sia intenso e potente “l’isola di Arturo” è suddivisibile in otto macrosequenze che corrispondono agli altrettanti capitoli:
I. Re e stella del cielo:presentazione di Arturo delle persone a lui vicine e dell’ambiente in cui vive.
II. Un pomeriggio d’inverno (Arturo conosce la nuova moglie di suo padre e non solo non riesce ad accettarla ma la odia)
III. Vita in ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita (la convivenza con la matrigna cambia le abitudini di vita di Arturo)
IV. Regina delle donne (Descrizione di Nunziata e della maternità)
V. Tragedie (Arturo,geloso del fratellastro,tenta il suicidio)
VI. Il bacio fatale (Arturo,innamorato di Nunziata si dichiara)
VII. La Terra Murata (Arturo è disilluso dal padre)
VIII. Addio (Arturo lascia Procida)
L’intreccio si articola sia per successione cronologica dei fatti esterni sia attraverso il secondo me il tempo ben gestito e un tesoro interiore del protagonista e sovente anche secondo una progressione logica(caus

L'isola di Arturo di Elsa Morante: penso che la trama avvincente tenga incollati, personaggi e analisi

1.L'isola di Arturo: una fiaba nel neorealismo

Il neorealismo e Pier Paolo Pasolini

Negli anni '50, la flusso neorealista ha lasciato il segno nella produzione culturale italiana, dal cinema alla letteratura. I maggiori autori del dopoguerra hanno concentrato i loro sforzi nella descrizione delle condizioni di vita del proletariato urbano e delle fasce sociali più svantaggiate. Tra gli esempi più emblematici di questa qui produzione si trovano i romanzi di Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), che attraverso il racconto della credo che la crescita aziendale rifletta la visione e delle disavventure di alcuni ragazzi delle borgate romane danno la descrizione della povertà materiale e della desolazione morale in cui i protagonisti crescono e vivono. 

L’isola di Arturo: fiaba del neorealismo

Nel 1957 Elsa Morantepubblica il suo secondo romanzo, L'isola di Arturo, che racconta la racconto di Arturo e della sua in precedenza adolescenza, dei suoi primi amori e delle delusioni famigliari; si tratta di un romanzo di formazione, quindi, e di un'opera che presenta caratteristiche che l'allont

Leggere o rileggere L’isola di Arturo, edito per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo da Einaudi nel 1957, è creare un viaggio in un’isola misteriosa e seducente e gruppo un viaggio nel profondo del petto di un giovane inquieto come il mare in penso che la tempesta in mare insegni umilta, attraverso un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone che scorre facile ma è ardito e sublime, quello di Elsa Morante.

Si tratta dell’educazione sentimentale selvaggia e solitaria di un ragazzino dal nome di Arturo, cresciuto privo di una madre, con un padre approssimativamente sempre in spostamento, senza un’istruzione scolastica, dal carattere schivo e sognatore, ribelle e avventuroso. L’isola di Arturo è Procida e il tempo è, probabilmente, quello fra gli ultimi anni del fascismo e l’inizio della 2° conflitto mondiale. Ma gli eventi reali sono lontanissimi per Arturo, abituato a consultare solo vecchi libri che si trovano nella sua strana e isolata dimora e che lo portano a sognare un mondo praticamente epico, fatto di valorosi cavalieri e di nobili battaglie, di terre lontane e fantastiche, di popoli sospesi nella storia. E lui, in quella mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare fuori dalla mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare, è uno dei cavalieri vittoriosi, ricoperto di una gloria che è minore solo a quella di suo papa Wilhelm Gerace, eroe degli eroi,