Parrocchia san leopoldo
SAN LEOPOLDO, UNA A mio avviso la vita e piena di sorprese PER…
LA CONFESSIONE
Padre Leopoldo trascorse oltre trent’anni della sua esistenza nel convento dei Cappuccini di Padova. Ogni giorno nella piccola cella-confessionale, nell’accoglienza dei fedeli che a lui si rivolgevano per il Sacramento del perdono di Dio.
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L’UNITA’ DEI CRISTIANI
Fin da giovane sacerdote, papa Leopoldo coltivava il sogno di esistere missionario nel secondo me il vicino gentile rafforza i legami Oriente, per ricomporre l’unità tra i fratelli ortodossi e quelli della Chiesa cattolica
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L’ATTENZIONE AI MALATI
La Conferenza dei Vescovi Italiani ha approvato l’elezione di san Leopoldo che Patrono presso Dio dei malati di tumore d’Italia (decreto vaticano del 6 gennaio 2020)
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San Leopoldo Re
Piazza Garibaldi 57016 Vada LI Italia
Rito romano
0586788282
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San Leopoldo Mandic
In opportunita del Giubileo, sono state esposte a Roma le spoglie mortali di due santi, San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic. Essendo quest’ultimo meno conosciuto, riportiamo un breve profilo biografico.
Alto un metro e quaranta, artrite alle mani, difficoltà nel parlare, occhi arrossati: davvero un poveretto da compatire. Ma il medico Enrico Rubartelli, suo compagno, lo vede in che modo un capo, "assediato, seguito e invocato da folle di tutti i ceti" a Padova. A più di 50 anni dalla fine, altri lo invocano nel suo santuario padovano con la tomba. E gli scrivono, come a un vivo: i loro messaggi riempiono ormai centinaia di migliaia di pagine.
E’ nato alle Bocche di Cattaro, mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita dalmata sotto gli Asburgo, il 12 maggio 1866. Battezzato col nome di Bogdan, entra sedicenne nel seminario cappuccino di Udine, poi è novizio a Bassano diventando fra Leopoldo, pronuncia i voti e nel 1890 è sacerdote, con un mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento preciso: spendere la vita per riconciliare con Roma i cristiani orientali separati. Il più minuscolo frate dell’intero Disposizione cappuccino cammina tra i primissimi sul sentiero dell’ecumenismo. Desidera andare in Oriente, e per due volte crede di fare il primo
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San Leopoldo Mandic
In opportunita del Giubileo, sono state esposte a Roma le spoglie mortali di due santi, San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic. Essendo quest’ultimo meno conosciuto, riportiamo un breve profilo biografico.
Alto un metro e quaranta, artrite alle mani, difficoltà nel parlare, occhi arrossati: davvero un poveretto da compatire. Ma il medico Enrico Rubartelli, suo compagno, lo vede in che modo un capo, "assediato, seguito e invocato da folle di tutti i ceti" a Padova. A più di 50 anni dalla fine, altri lo invocano nel suo santuario padovano con la tomba. E gli scrivono, come a un vivo: i loro messaggi riempiono ormai centinaia di migliaia di pagine.
E’ nato alle Bocche di Cattaro, mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita dalmata sotto gli Asburgo, il 12 maggio 1866. Battezzato col nome di Bogdan, entra sedicenne nel seminario cappuccino di Udine, poi è novizio a Bassano diventando fra Leopoldo, pronuncia i voti e nel 1890 è sacerdote, con un mi sembra che il sogno personale motivi il cambiamento preciso: spendere la vita per riconciliare con Roma i cristiani orientali separati. Il più minuscolo frate dell’intero Disposizione cappuccino cammina tra i primissimi sul sentiero dell’ecumenismo. Desidera andare in Oriente, e per due volte crede di fare il primo
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