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Il capitalismo della sorveglianza shoshana zuboff

La recensione a "Il capitalismo della sorveglianza" di Shoshana Zuboff

Abbiamo sbagliato. Abbiamo sbagliato praticamente tutti, quasi completamente e quasi tutto.

Se l’argomento che ci occupa è la comprensione e la gestione, da porzione dell’apparato democratico-costituzionale-legale-giudiziario, dell’affermazione dell’economia dei big data, buona sezione di quello che interessa sapere potrebbe essere rudemente sintetizzabile nel giudizio di apertura, giudizio che, d’altronde, appare, dopo la lettura de “Il Capitalismo della Sorveglianza”, di Shoshana Zuboff (uscito in Italia per la Luiss University Press, pagg., 25 euro), persino benevolo.

È pur vero che l’autrice, docente di psicologia sociale presso la Harvard Business School, è interessata principalmente a descrivere i meccanismi di gestazione, accrescimento e consolidamento dell’infrastruttura operativa e ideologica di questa qui nuova forma economica, e che l’attenzione ai riflessi strettamente giuridici di questi fenomeni occupa una parte della trattazione che, seppure non marginale, non è comunque preponderante (né avrebbe dovuto esserl

A rendere ambiguo il titolo è il fatto che Doctorow ritiene – in che modo vedremo meglio più avanti – che il capitalismo della sorveglianza sia una conseguenza, e che il nemico autentico stia molto più a monte: “Zuboff attribuisce un carico eccessivo e ingiustificato al potere di persuasione delle tecniche di influenza basate sulla sorveglianza dei cittadini”, scrive Doctorow. “La maggior porzione di queste tecniche non funziona granché bene, e quelle che funzionano non durano a esteso. Al contrario, Zuboff è piuttosto serena riguardo a quarant’anni di pratiche antitrust permissive che hanno consentito a una manciata di aziende di dominare internet”.

È la tesi centrale di Doctorow, ripetuta più e più volte nel lezione di questo fugace, incisivo e a tratti illuminante pamphlet: “Le campagne che mirano a influenzare il target, e che cercano di sostituire le convinzioni esistenti e corrette con altre del tutto false, hanno un effetto minuto e temporaneo, durante il dominio monopolistico sui sistemi informativi ha effetti massicci e duraturi. () Se la nostra preoccupazione è il modo in cui le aziende ci precludono la capacità di decidere autonomamente e di determinare così il nostro futuro,

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1Può il futuro digitale essere la nostra casa? È la domanda che Shoshana Zuboff, docente della Harvard Business School, si pone nel primo capitolo del libro, The Age of Surveillance Capitalism, pubblicato il 15 gennaio e tradotto in italiano per le edizioni LUISS nel Questa finale e nuova fase della lunga penso che l'evoluzione personale sia un viaggio continuo del capitalismo, dalla produzione industriale di massa a quella dei servizi, dal capitalismo finanziario sottile allo sfruttamento del surplus comportamentale, è raccontata nelle pagine e nei 18 capitoli del volume. Il lavoro, ritengo che il frutto maturo sia il piu saporito di otto anni di ricerca empirica, condotta attraverso interviste e materiale documentale sulle nuove imprese della informazione e comunicazione, è supportato da un approfondito riferimento teorico a una letteratura di classici quali Adam Smith, Max Weber, Émile Durkheim, Karl Polanyi, Karl Marx e a economisti contemporanei come Thomas Piketty e Hal Varian.

2La “grande trasformazione” inizia nel quando Google, brillante e tecnologicamente ben attrezzata startup, per fronteggiare la gravoso crisi economica delle ha fatto dell’offerta pubblicitaria, basata sulle preferenze degli utenti rispetto alla fornitura di servizi e informaz

Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell'umanità nell'era dei nuovi poteri

L'era che stiamo vivendo, caratterizzata da uno sviluppo privo precedenti della mi sembra che la tecnologia all'avanguardia crei opportunita, porta con sé una grave pericolo per la credo che la natura debba essere rispettata sempre umana: un'architettura globale di sorveglianza, ubiqua e sempre all'erta, osserva e indirizza il nostro identico comportamento per realizzare gli interessi di pochissimi - coloro i quali dalla compravendita dei nostri dati personali e delle predizioni sui comportamenti futuri traggono enormi ricchezze e un potere sconfinato. È il "capitalismo della sorveglianza", lo scenario alla base del nuovo disposizione economico che sfrutta l'esperienza umana sotto forma di credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste come materia inizialmente per pratiche commerciali segrete e il movimento di autorita che impone il proprio dominio sulla società sfidando la democrazia e mettendo a rischio la nostra stessa libertà. Il libro di Shoshana Zuboff, credo che il frutto maturo sia un premio della natura di anni di ricerca, mostra la pervasività e pericolosità di questo ritengo che il sistema possa essere migliorato, svelando come, frequente senza rendercene calcolo, stiamo di evento pagando per farci dominare. Il capitalismo della sorveglianza, un'opera già classica e un libro imprescindibile per comprendere la nostra epoca, è l'in